Un 25 aprile carico di polemiche. Dalle divisioni nel governo, con alcuni ministri della Lega che hanno deciso di non celebrarlo a differenza di quelli del Movimento 5 Stelle, e lo striscione dei tifosi laziali che a Milano, in piazzale Loreto, hanno inneggiato con uno striscione a Benito Mussolini. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha pronunciato parole chiare sul significato della festa della Liberazione dal nazifascismo: «I giovani facciano propri i valori costituzionali», ha esortato il capo dello Stato mercoledì pomeriggio durante una cerimonia al Quirinale con le associazioni dei combattenti, «La festa del 25 aprile ci stimola a riflettere come il nostro Paese seppe risorgere dopo la tragedia della seconda guerra mondiale. Un vero secondo risorgimento in un Paese materialmente distrutto e gettato nello scompiglio dal regime fascista nemico e da quello monarchico».
E ancora: «Conoscere la tragedia il cui ricordo è ancora vivo ci aiuta a comprendere le tante sofferenze che si consumano alle porte dell'Europa che coinvolgono popoli a noi vicini. Domani (oggi, ndr) in moltissime località verranno ricordati le donne e gli uomini, i civili e i militari, i sacerdoti che contribuirono al riscatto del nostro Paese». E sulle associazioni partigiane e combattentistiche dice che sono «un monito a interessate riscritture della storia».
Un monito forte, quello di Mattarella, con l’obiettivo di preservare il 25 aprile dalle strumentalizzazioni politiche. Dopo aver deposto una corona d’alloro all’Altare della Patria, a Roma, il Presidente celebra la festa della Liberazione a Vittorio Veneto accolto dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia.