Una busta con un proiettile è stata recapitata alla redazione del Fatto Quotidiano ma indirizzata alla giornalista di Repubblica Federica Angeli che vive dal 2013 sotto scorta per le minacce di morte ricevute dopo alcune inchieste sulla malavita organizzata di Ostia. Il 19 aprile dovrà testimoniare in aula in tribunale in un processo contro il clan Spada. Questo il commento della giornalista sulla sua pagina facebook: «Volevate farmi sentire che sono nel mirino? Lo sapevo già. Non c'era bisogno vi scomodaste. Volevate rovinarmi la giornata e farmi tremare lo stomaco? Ok. Bravi. Ma domani passa. Stringo forte tutti voi amici miei. Mandarvi un sorriso ora sarebbe ipocrita. Ma vi invito al coraggio, anche oggi. Anche se ce la mettono tutta per farci passare la voglia di lottare. NOI siamo qui. A schiena dritta». E poi in risposta alle centinai di commenti ha ribadito.«Ringrazio davvero tutti per l'amore che da ieri mi sta arrivando. Un'onda potente di affetto è arrivata a proteggermi. Siete tanto speciali. Ai tantissimi colleghi di tv e radio e giornali che mi stanno cercando per interviste chiedo solo un attimo di pazienza. So che é il vostro modo di proteggermi e ve ne sono davvero grata. Bello vedere tanta solidarietà anche nella nostra categoria. Oggi ho bisogno di staccare. Domani sarò per gran parte della giornata dagli inquirenti per cercare di venirne a capo. So che sarà complicato risalire a chi ha spedito quel proiettile. Ma niente è impossibile. Ho tre figli da proteggere. Che ancora non sanno nulla. Non so come spiegare loro questa ennesima intimidazione. So che troverò chi è stato. E quando saprò da chi proviene quel proiettile, incasseremo l'ennesima vittoria nella nostra piccola grande guerra contro il male».
La giornalista ha scritto un libro sulla sua vicenda per Baldini & Castoldi dal titolo A mano disarmata, in uscita a maggio, e che è stato già opzionato dal produttore Claudio Bonivento per farne un film.
Federica Angeli, cronista di nera e giudiziaria scrive per Repubblica dal 1998, dove è redattrice dal 2005. Dal 2013 vive sotto scorta dopo le minacce ricevute mentre svolgeva un’inchiesta sulla criminalità organizzata a Ostia. Tra i premi vinti, il Premio Passetti - Cronista dell’Anno nel 2012 e 2013, il Premio Donna dell’Anno (2015), assegnato dal sindaco di Roma, il Premio Articolo21 (2015), Premio Francese (2015), Premio Piersanti Mattarella (2016), Premio Arrigo Benedetti (2017); il Premio Falcone e Borsellino (2016) e il Premio Nazionale Borsellino (2017). Per il suo impegno nella lotta alle mafie il Presidente Mattarella l'ha nominata nel 2016 Ufficiale della Repubblica Italiana al Merito.