I bambini e la guerra. Cartoline dall’inferno
01/09/2013Al Premio Alpi di Riccione (4-7 settembre) una mostra ricorda a dieci anni dalla morte Raffaele Ciriello, il fotoreporter falciato da una mitragliatrice israeliana a Ramallah. Ecco alcune delle immagini, concesse per l’occasione a Famiglia Cristiana. Vi sono i volti e gli sguardi dei più indifesi di fronte alla violenza delle armi.
Queste foto sono state scattate in Somalia, Pakistan, Afghanistan, Bosnia, Rwanda, Sahara Occidentale, Kosovo, Eritrea, Cecenia, Iran, Libano, Sierra Leone e Palestina. Ritraggono i volti e gli sguardi delle vittime più indifese della guerra, ricercando in quegli occhi il dramma e l’umanità.
Sono immagini di Raffaele Ciriello, il fotoreporter falciato da una raffica di mitraglia a Ramallah, in Palestina dai soldati israeliani. Sono alcune delle fotografie che compongono la mostra che accompagnerà i giorni del Premio Alpi di Riccione (4-7 settembre). Una mostra fotografica, a cura di Paola Navilli, che documenta la speciale attenzione che Ciriello ha sempre dimostrato nei confronti dei bambini, le creature inermi incontrate nei luoghi di conflitto.
Raffaele Ciriello
nasce a Venosa, in provincia di Potenza, ma si trasferisce da piccolo a Milano. Medico chirurgo, non ha mai abbandonato la sua professione, prestando spesso soccorso anche nei posti martoriati dai conflitti in cui ha svolto l’attività di fotoreporter.
Nel 1993, nella Somalia devastata da guerra e siccità, documenta la tragedia e ritrae Ilaria Alpi e Miran Hrovatin poco prima della barbara uccisione.
Tra i primi fotografi a comprendere la rivoluzione d’internet, trasferisce tutto il suo lavoro su “Postcards from Hell - Cartoline dall’Inferno” il sito web che raccoglie tutte le immagini e le riflessioni di viaggio.
Il 13 marzo 2003, a Ramallah, mentre si sporge per riprendere un carro armato israeliano viene ucciso da una raffica. Muore a 42 anni filmando la propria uccisione.