Liliana Segre e la marcia contro l'odio che ha invaso Milano
11/12/2019
Migliaia di persone hanno partecipato martedì sera alla “marcia dei sindaci” contro l’odio, organizzata dal comune di Milano con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), le Autonomie Locali Italiane (ALI) e l’Unione Province Italiane (UPI) per mostrare solidarietà e vicinanza alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta allo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti e oggi sotto scorta a causa delle minacce antisemite che riceve. Insieme, sindaci del nord e del sud, di Comuni grandi e piccoli, di centrodestra e centrosinistra, in fascia tricolore hanno marciato nella manifestazione 'L'odio non ha futurò, promossa da Anci, Ali e Upi, nel centro di Milano, da piazza Mercanti a piazza della Scala. «Vogliamo dire con forza a tutti che non accettiamo nessun tipo di fanatismo, l'unico fanatismo che i sindaci accettano in questo Paese è quello per la libertà la democrazia e il rispetto degli altri. - ha detto Antonio De Caro, presidente di Anci e sindaco di Bari alla partenza del corteo -. Per questo oggi con le nostre fasce tricolori vogliamo fare da scorta civica a Liliana Segre». Insieme a lui hanno marciato, per citarne alcuni, Chiara Appendino, sindaca di Torino, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, Virginio Merola, sindaco di Bologna, Dario Nardella, sindaco di Firenze, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, ma anche quelli del centrodestra, tra cui Claudio Scajola e Stefano Locatelli, primo cittadino della bergamasca e responsabile Enti locali della Lega. «Avete una missione difficile, il vostro impegno è decisivo per la trasmissione della memoria», ha detto Liliana Segre, l’unica a prendere la parola sul palco allestito in piazza della Scala, «Cancelliamo le parole odio e indifferenza e abbracciamoci in una catena umana di amore»