Processione delle Palme e folla di fedeli, a Gerusalemme la pandemia fa meno paura
29/03/2021
Nonostante la Terra Santa sia ancora chiusa all’ingresso di pellegrini, la massiccia campagna di vaccinazione ha portato a una graduale riapertura delle normali attività e, dunque, le celebrazioni della Settimana Santa saranno accessibili ai fedeli locali e alle comunità religiose che abitano nel territorio. Si è visto nella Domenica delle Palme quando al mattino si è svolta la celebrazione nella Basilica del Santo Sepolcro, mentre nel pomeriggio uno dei momenti più attesi a Gerusalemme in questo giorno, la processione sul Monte degli Ulivi. Dopo lo stop dello scorso anno, a causa dell’emergenza sanitaria, quella che è ogni anno una delle più grandi manifestazioni pubbliche cristiane nella Città Santa, quest’anno si è svolta liberamente. «Una processione in maniera ridotta, ma è importante che sia stata fatta per cominciare a dare dei segni di normalità e soprattutto di fiducia in una ripresa della vita normale», ha dichiarato il Patriarca Latino di Gerusalemmen, mons. Pizzaballa. Dalla chiesa di Betfage, santuario sul Monte degli Ulivi che sorge proprio nel luogo in cui la folla acclamò Gesù al suo ingresso a Gerusalemme, la processione è scesa verso la città. Il patriarca latino ha fatto una tappa al santuario del Dominus Flevit, tradizione inaugurata lo scorso anno e che è stata ripetuta, “su richiesta della gente locale e della parrocchia di Gerusalemme”, come affermato dal patriarca. Dal luogo in cui Gesù guardò Gerusalemme e pianse su di essa (‘Dominus Flevit’ significa infatti ‘il Signore pianse’), monsignor Pizzaballa ha impartito la benedizione su Gerusalemme. La processione non è terminata come di consueto nella Chiesa di Sant’Anna, ma si è conclusa dopo l’ingresso nella città vecchia dalla Porta dei Leoni.