Liturgia del giorno:
Fm 7-20; Sal 145 (146); Lc 17,20-25
Giovanni Kuncewicz, nato da famiglia ucraina fedele all’ortodossia, si convertì alla Chiesa cattolica rutena, separata dalla Chiesa di Roma dopo lo scisma di Fozio e Michele Cerulario. Sotto l’influsso dei Gesuiti, nel 1604 entrò nel monastero basiliano della SS.ma Trinità a Vilna, assumendo il nome di Giosafat. Ordinato prete nel 1609, grazie alle sue eccellenti doti di predicatore gli venne affidata la cura della diocesi di Polotzk per ricondurre i dissidenti alla comunione con la Santa Sede, ma tanto zelo e i successi ottenuti provocarono l’odio degli scismatici che durante una visita pastorale gli si gettarono contro trafiggendolo con frecce, finendolo con una enorme scure e gettandone il corpo nella Dzwina. Questa morte tuttavia commosse gli stessi dissidenti che sempre più numerosi tornarono alla Chiesa cattolica. Fu canonizzato da Pio IX il 29 giugno 1867.